Emet (Aleph Mem Tau) è la parola che vuol dire Verità e il suo numero è 441. Ma se le si toglie la prima lettera, Aleph, che vale 1, allora resta la parola Met (Mem Tau) che vale 440 e significa Morte. (Dal Sepher Ghematriot, manoscritto Kabbalistico del XIII secolo).
(Introduzione a “Tutti gli uomini del martinismo” Gastone Ventura Editrice Atanor-Roma 1978)
Vero è che la storia ciclicamente e fatalmente si ripete: ogni Osiride ha il suo Seth, ogni Cristo ha il suo Giuda!
Chi vi scrive non parlerà in terza persona per imitare l’aristocratica e distaccata forma usata dai Venerati Maestri Passati, ma lo farà in prima persona, direttamente, per amore della Verità.
Usurpazione, prevaricazione e tradimento sono il puntuale frutto di un atteggiamento materialista, razionalista e positivista, effetto di un’evidente omissione di qualsiasi tipo di pratica ascetica e introspettiva. La carenza dei più elementari fattori qualificanti la nobile operatività martinista, che possiamo sostanzialmente sintetizzare con la pratica costante dell’umiltà ed il rifiuto dell’ambizione guidata dalla volontà di potenza, è cagione e conseguenza di cadute sul piano metafisico, che finiscono per riflettersi inevitabilmente anche sul piano materiale. In questa lotta fatale, eterna e ciclica fra le forze della Luce e quelle dell’Ombra e dell’Oscurità, emergono tutte le contraddizioni, le menzogne e le falsità frutto di uno sviluppo millantato ma ancora al di là dal compiersi… Parallelamente emerge la necessità di ripulirsi dalle scorie dovute alle cadute generazionali, di uscire dalle ebbrezze astrali, dai boschi incantati, dalle illusioni materiali e di recuperare la necessaria forza per contrastare la menzogna e la falsità e per permettere all’Ordine di continuare a svolgere il suo ruolo di mediatore tra il Cielo e la Terra, per la conservazione dei principii eterni, immutabili e tradizionali della Iniziazione.
Ma cosa è accaduto da rendere necessario il presente intervento…? Sul sito www.ordinemartinista.org è stata messa in pratica e condotta una campagna diffamatoria, operata dando in pasto alla profanità vicende riservate al nostro Ordine, vicende che il sottoscritto, in primis, aveva correttamente denunciato, contestandole direttamente a R. S., prima in forma privata e riservata, quindi assieme ad un numero maggioritario di Fratelli S:::I:::I:::: dell’Ordine in più occasioni. È evidente che, in questo modo, è stato alzato pubblicamente e “molto rumorosamente” un velo, compiendo un’azione che va a discapito di ogni Fratello che, diversamente, si è comportato in maniera corretta e riservata. Ne consegue, quindi, che tale campagna mistificatoria dovrà essere smascherata ufficialmente, ciò che facciamo a partire da questo documento.
E’ altrettanto chiaro, per chi è riuscito a formarsi, anche solo in minima parte, una giusta e corretta Mentalità Tradizionale, che la pubblicazione di nomi e cognomi di Fratelli appartenenti all’Ordine, data così volgarmente in pasto al grande circo mediatico, rappresenta la perfetta antitesi di tutto il “Corpus” d’insegnamento Tradizionale, ed ancor di più e a maggior ragione di quello del nostro meraviglioso Ordine. Ciò per gli evidenti motivi di riservatezza che si possono facilmente intuire (e non di segretezza, parola che oggi fa quasi scappare da ridere…). Gli stessi Fratelli e Sorelle tirati indegnamente ed impropriamente in ballo sul sito sopra nominato, avrebbero dovuto essere indicati soltanto con il nome iniziatico, eventualmente completato dalle iniziali in acronimo di nome e cognome, fatta l’eccezione dei Fratelli passati alla Montagna Eterna o di coloro, come nel mio caso, che portano la croce della responsabilità di guidare l’Ordine.
Ciò che è stato compiuto è inimmaginabile, sopratutto nell’ambito di un Ordine dai connotati mistici e “francescani” che il nostro Grande Fratello Vergilius, mai troppo compianto, ha condotto sempre in maniera esemplare e che, in tale modo, si aspettava proseguisse.
Ed è proprio da questo punto che è necessario partire, con la correzione del giusto nome iniziatico del nostro amato Fratello Sebastiano Caracciolo: quello giusto è Vergilius, come si è sempre firmato, e non Vergilus, come è indicato erroneamente da Arturus R. S., che si proclama Gran Maestro, nel sito sopra riportato, evidenziando una totale mancanza di rispetto e di precisione che va sottolineata.
Ma cosa è accaduto, per spingere ogni fratello dell’Ordine che ho l’onore di rappresentare, a esternarmi la propria indignazione…? E’ accaduto che è stata pubblicata sul sito www.ordinemartinista.org una duplicazione del capitolo relativo alla Scissione (che era stata scritta proprio dal nostro amato Vergilius, che in questo modo aveva continuato l’opera del Grande Fratello Gastone Ventura e dei suoi e nostri predecessori), nel quale è stato inserito il capitolo “2014” dove, con costruzione appositamente fumosa e ingarbugliata, vengono ricostruite le presunte ultime vicende del nostro Ordine, con totale faziosità e mancanza di veridicità. Tale pubblicazione rappresenta non solo una infrazione alle nostre regole, ma anche una violazione della normativa riguardante la privacy (l’insieme dei nominativi utilizzati, pur con il nome di battesimo puntato, individua perfettamente le persone richiamate e l’insieme del nostro Ordine) per le accuse ivi contenute.
Nel riepilogare lo svolgimento dei fatti, il sedicente Gran Maestro “Arturus” R.S., evidentemente, continua a dare prova di non possedere alcuna Mentalità Tradizionale. Il “Suo amatissimo e rispettabilissimo Maestro Vergilius” non “morì”. Egli ha semplicemente attraversato le acque, oltrepassando il velo in direzione della Montagna Eterna, che altro non è che un differente e superiore Stato dell’Essere e della Coscienza. Noi tutti ne siamo certi e consapevoli, per avere generosamente ricevuto in dono i ”Segni” della sua permanente presenza e vicinanza.
Ma partiamo adesso dalla verità dei fatti, ricapitolando, per punti sostanziali, l’accaduto:
In data 4 aprile 2013 il Pot.Mo Fratello Sebastiano Caracciolo (Vergilius) è passato alla Grande Montagna Eterna lasciando la successione testamentaria aperta, in quanto all’Ordine Martinista. Nonostante le varie irregolarità che si sono susseguite, Arturus non faceva alcun passo indietro, come non lo sta facendo adesso…anzi e mentre auspicava regolari elezioni, che in realtà non convocava, tra le carte d’archivio ereditate dal Grande Fratello Vergilius, alla presenza di testimoni, il sottoscritto rinveniva un testamento di Vergilius stesso, datato 28/10/1994, che nominava per l’Ordine Martinista, quale suo successore, il Fratello S:::I:::I:::Enoch (B.B.). Nulla di strano nel ritrovamento, ma sicuramente di misterioso sì: chi ha guidato la mia mano, mentre ordinavo l’archivio dell’Ordine e del Rito? Non penso possa esserci che una risposta, Fratelli miei….Intelligenti pauca!
Ma veniamo al seguito. Arturus R.S., che continua a proclamarsi Gran Maestro del nostro Ordine, si arroccava sulle sue posizioni, predisponendo nomine, invocando elezioni che non convocava, come già sopra specificato, e accusando il sottoscritto ed altri Fratelli di aver addirittura tramato contro di lui, confondendo una normale dialettica d’opinioni, che vede semplicemente contrapposti due diversi punti di vista nel merito di un problema, in un crescendo ossessivo di inesistenti complotti e cospirazioni ai suoi danni!
Nel mentre Enoch (B.B.), pur onorato della scelta del Grande Fratello ed ex Sovrano Gran Maestro Sebastiano Caracciolo, non ritenendo di poterne seguirne la strada per motivi strettamente personali, dopo aver constatato quanto sopra, anche per riunire in sola persona la Gran Maestranza dell’Ordine Martinista e dell’Antico e Primitivo Rito Orientale di Misraim e Memphis, come storicamente era sempre stato, nel pieno rispetto dello Statuto dell’Ordine, decideva di abdicare nei miei confronti.
Di qui le accuse, le maldicenze e la diffamazione poste in essere a seguire dal sedicente Gran Maestro Arturus, alle quali, ora, è necessario porre termine!
E’ fondamentale, quindi, riprendere le redini della nostra storia: il sito www.ordinemartinista.org, perciò, non può rappresentare il sito ufficiale dell’Ordine Martinista in Italia ed è sostituito dal seguente: www.ordinemartinista.net.
I Fratelli, che hanno sempre condiviso la mia linea di condotta, hanno chiesto di intervenire a difesa della nostra onorabilità, di quella dell’Ordine e di quella dei Venerati Maestri Passati, chiedendo l’immediata cancellazione del citato capitolo “2014”, ed è quello che faccio, con il presente scritto che pubblico oggi, sul presente sito, con il quale intendo, appunto, riportare la Verità laddove essa è stata oscurata e proseguire nell’opera del Grande Fratello Vergilius, al secolo Sebastiano Caracciolo.
Il sottoscritto Roberto Randellini, Gabriel S:::I:::I:::…..ufficialmente, legittimamente e spiritualmente è, dal giorno 8 giugno 2014, il Sovrano Gran Maestro dell’Ordine Martinista, linea Papus, Cancellieri, Sinesius, Flamelicus, Artephius, Manas, Aldebaran, Vergilius, Enoch, per investitura legittima e agli atti dell’Ordine, perciò visionabile da ogni Fratello che ne sentisse la necessità, come regolare e sacrosanta è stata la mia investitura (occorre ricordarlo), per volontà testamentaria olografa del Grande Fratello Sebastiano Caracciolo, nell’Antico e Primitivo Rito Orientale di Misraim e Memphis.
Potremmo concludere che ogni altra fantasia e congettura lascia e lascerà il tempo che trova ed è perciò a difesa della nostra onorabilità e di quella del Nostro Venerabile Ordine Martinista che chiediamo l’immediata ritrattazione del contenuto del citato capitolo “2014” sul sito del R.S. pronti a far rispettare la Verità dei fatti in ogni opportuna Sede.
Dalla Grande Montagna Gabriel S:::I:::I::: S:::G:::M::: Roberto Randellini
“La parola verità si trova nella Bibbia espressa dalla parola “amet” che significa anche certezza, sicurtà, rettitudine, fede. Questa parola è formata dalla lettera alef che conta come 1 ed è la prima lettera dell'alfabeto caldaico; dalla lettera mem che conta come 40 ed è la tredicesima lettera e dalla lettera tau che conta come 400 ed è la ventiduesima lettera dello stesso alfabeto. Il numero della verità è dunque 441 ed è “trentaseiesimo” se facciamo la somma dei numeri ordinali (primo, tredicesimo, ventiduesimo). Questi numeri nel linguaggio caldaico si traducono anche in “cosa auspicata”. Ma c'è di più: la parola è formata dalla lettera che sta in principio, da quella di mezzo e da quella che sta in fine dell'alfabeto perché le lettere caldaiche sono proprio 22. Ciò indica che nella verità è da tener presente il principio, il mezzo ed il fine....
Nella parola “Amet” troviamo la sintesi della trasformazione che fa di un semplice iniziato un Maestro della Luce”.
Da “Introduzione al segreto massonico” Autore Marco Egidio Allegri (Flamelicus), in Venezia a cura dell’Ordine Martinista, Anno di Vera Luce 5706, pagina 36.